Sulla Tolleranza
diversi ma uguali
Bisogna camminare due settimane nei mocassini di un altro per conoscere se stessi.
Proverbio pellerossa
Perché un popolo si considera superiore ad un altro? Perché ogni civiltà si ritiene più “civile” di un’altra? Da cosa nasce questa ferma convinzione che porta all’intolleranza dell’Altro, del diverso? La storia testimonia che il confronto tra culture diverse ha sempre generato problemi di tolleranza con conseguenti guerre, eccidi ed orribili pulizie etniche. La cronaca dei nostri giorni ci dice che la convivenza tra diversi e le migrazioni di popoli verso le terre dell’opulenza, sono ancora causa di scontri e discriminazioni. E che la strada per arrivare a considerare l’Altro come un’occasione di crescita e arricchimento culturale è ancora lunga e difficile. In una società che sarà sempre più multiculturale e multietnica riteniamo necessario tentare di dare una risposta alle domande iniziali e riflettere sulla possibilità di una convivenza pacifica nel rispetto delle diversità.
Testi di:
Anonimo greco, Erodoto, Bartolomeo de Las Casas, Spinoza, Voltaire, Dichiarazione universale dei diritti umani (frammenti), Costituzione italiana (frammenti), Lettere di emigranti, T. Ben Jelloun, Ibsen, H. Hesse, E. Lévinas, E. Galeano, U. Eco.
Questo lavoro è stato realizzato con la collaborazione della prof.ssa Marta Fattori (Università La Sapienza - Roma) e del professor Paolo Pagani, docente di filosofia al Liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano.
Un grazie particolare per i preziosi suggerimenti ai professori Massimo Antonello, Pier Paolo Eramo e Marina Polaccco, autori della esauriente antologia Le voci dell’altro, Loescher editore.
Durata: 100 minuti.
Spettatori: massimo 80.
Links utili:
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